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L'editoriale di maggio 2016

Dalla rivista ROLLING STONE
 
ADESSO DIVERTIAMOCI
“Oh mi raccomando, divertiti!”. Così mi hanno detto Andrea e Carlo, due amici giornalisti di quelli che ne sanno, per salutare la mia nuova avventura alla direzione di Rolling Stone.
L'hanno detto guardandomi negli occhi, serissimi, come se fosse la condizione essenziale e fondante per fare un buon giornale. Già, perchè il divertimento è inclusivo, bisogna farsi tirare in mezzo e tirare in mezzo gli altri : mica facile.
Perchè per divertirsi  occorre mettersi in gioco, rischiare, anche andando contro le regole, e neppure questo è facile. Ma è contagioso, nei modi più imprevedibili. Tipo che un paio di settimane fa dei ragazzetti sono entrati di notte nel grattacielo che ospita la nostra redazione , e hanno scassinato la macchinetta degli snack e delle bibite per poi prendersi il bottino  ( che, chissà perchè, comprendeva delle penne) e andare a farsi le canne sul terrazzo. Ci piace pensare che, al di là dei noti reati penalmente perseguibili, eccetera eccetera, i ragazzetti si siano pure divertiti  (ma non rifatelo più, eh!).Di sicuro noi in questo numero l'abbiamo fatto. Come? A partire dalla copertina.
Ci siamo divertiti a immaginare la migliore serie tv italiana, Gomorra, come fosse un disco metal: un mondo dark, urlato, brutto più di Kill' Em All dei Metallica, però suonato da bravi guaglioni – registi, attori e sceneggiatori – armati solo, come racconta nell'intervista Roberto Saviano, dell'ottimismo della ragione. E pochi giorni fa se n'è andato il genio sexy e motherfucker di Prince , vero jeeg robot del divertimento: per uno stakanovista funky come lui, divertirsi e far divertire sono sempre stati una solenne missione, studiata in ogni impeccabile dettaglio, performance dopo performance. Lo celebriamo su queste pagine, cercando di fare nostra la missione: divertiamoci, ma facciamolo puntando alla perfezione.
 
Di Giovanni Robertini
Articolo tratto da "Rolling Stone" di Maggio 2016
 
Respondabile della pagina: Renata Erle