Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

'L canton piemontèis dla letura

L'angolo piemontese della lettura
 
In biblioteca Archimede, collocazione: P 914.5121 TOR
 
Torino romana, medievale, rinascimentale, barocca; magica e custode della più preziosa reliquia cristiana; legata all'antico Egitto e proiettata verso il futuro.
Ecco alcuni fra i volti di una città definita "industriale", aggettivo che, purtroppo, non valorizza i suoi tesori artistici e culturali. 
Torino va scoperta con tatto garbato: allora le sue "dritte vie" sveleranno all'osservatore attento i loro "angoli di storia", nei quali è narrata una lunghissima vicenda in uno scenario che ha scandito le ore dell'Italia e dell'Europa.
Con dodici percorsi, questa guida vuole focalizzare l'attenzione su alcuni fra i più begli esempi della cultura torinese. L'obiettivo di Giuseppe Bressi ha fissato sulla pellicola i luoghi più suggestivi. 
Le sue fotografie restituiscono l'immagine di un passato antico e recente che Torino ha saputo fondere senza creare fratture: dai Taurini all'Europa.
 
In biblioteca Archimede collocazione: P 914.5121 PER
Dalla prefazione di Matteo Pericoli
"Un agglomerato di edifici non è sufficiente per costruire una città. E non ha importanza quanto sia grande, né quale sia la qualità architettonica dei singoli edifici o dell'organizzazione  urbanistica  del tutto. Ciò che importa è come l'agglomerato viene percepito da chi ci vive, come viene raccontato a chi lo visita e come chi lo visita a sua volta lo racconterà al monto esterno. [...]
 
 
 
In biblioteca Archimede collocazione: P 945.121 BAI
Punti di vista nuovi, inaspettati e largamente inediti per capire di più sulle fondamentali   caratteristiche della città (e dintorni) e dei suoi abitanti. Come è successo che l'una e gli altri sono stati sempre capaci di saper incrollabilmente ricrearsi e rinnovarsi con caratteri e stile unici? Bisogna anzitutto partire dai quattro fiumi che qui confluiscono, caso se non unico, molto raro al mondo; poi osservare l'alternarsi di collina e pianura che hanno dato al "primo torinese", e poi a tutti gli altri nei millenni, allora come oggi nati qui o venuti da lontano, nutrimento, rifugio, importanza strategica; quindi le rocce che vediamo indistruttibili nei palazzi, nelle pavimentazioni, nei monumenti. E, naturalmente, dai gallo celtici Taurini a Pietro Micca, i duchi, i principi e i re, le Madame Reali, le donne di Torino ed i suoi abitanti, sono tutti evocati dall'autore, dopo anni di appassionato studio e con profonda "torinesità". Varietà di temi e argomenti, sequenze storiche alternate a flashback sul passato e finestre aperte sull'attualità, Contribuiscono a fare di questa nuova storia di Torino un originale e stimolante elemento di riflessione sulla città.
 
In biblioteca Archimede, collocazione: P 945.21 BAS
Forse non tutti sanno che, dal 1805 a oggi, Torino è stata teatro di eventi espositivi di rilevanza internazionale che hanno segnato la vita della città. Oggi ben poco rimane sul piano materiale a testimoniare l'importanza delle grandi esposizioni subalpine, anche le più celebri e frequentate (tre milioni di visitatori nel 1884, altrettanti nel 1898 e nel 1902, addirittura sette nel 1911). Eppure, sulle rive del Po sono di volta in volta sorte vere e proprie città provvisorie, che oggi possiamo ricostruire solo attraverso le immagini, soprattutto le cartoline che i visitatori inviavano ad amici e parenti per renderli partecipi del grande spettacolo che la città stava vivendo. Il volume si propone di ricostruire la storia delle esposizioni torinesi, corredando il racconto con una rassegna iconografica basata su fotografie, cartoline e cartellonistica d'epoca.
 
In biblioteca Archimede, collocazione: P 914.5121 ITI
Per cittadini e forestieri di Rosanna Roccia
Al «buon viaggiatore» che sulla soglia dell’età moderna si accingeva a esplorare l’Europa, Francesco Bacone suggeriva di portare con sé «qualche libro», che descrivesse le tappe obbligate del lungo itinerario. Ma quale libro poteva arricchire il bagaglio del forestiero del grand tour che tra Sei e Settecento contemplasse una sosta a Torino? Se si escludono, per ovvie ragioni, le nobili historiae e le suggestive pagine dell’ingombrante Theatrum, dense di significato politico e riservate a una élite stanziale, dotta e raffinata, la funzione del vademecum consigliato da Bacone non poteva essere assolta che dalle relazioni di viaggio di acuti osservatori, i quali, taccuino alla mano, avessero raggiunto durante le loro peregrinazioni il capoluogo subalpino e registrato le cose mirabili e i caratteri, gli usi e i costumi.
 
In biblioteca Archimede, collocazione: P945.121 GRI
“Più che mai”, dice l'autrice nella sua prefazione, la Torino improvincialita della metà dell'ottocento fu borghese e piccolo-borghese; proprio mentre partoriva una nuova categoria di lavoratori che doveva chiamarsi classe operaia. La nuova Torino si preoccupò di istruirsi e di divertirsi; libera dalk peso dell'unificazione italiana, la città si rinnovò, conobbe il bene e il male di un'industrializzazione lenta ma costante, superò momenti di crisi, coltivò i suoi pregi e i suoi difetti. [...]
 
In biblioteca Archimede, collocazione: P914.5121 TER
Luoghi, particolari, sensazioni. Di motivi per amare Torino ce ne sono veramente tanti. E, a fianco delle cose più note, ce ne sono altre poco conosciute e altre ancora meno visibili, ma non per questo di minor fascino e suggestione. 
Un viaggio, o meglio una lunga passeggiata, alla scoperta di una città ogni giorno più bella, che sembra fatta apposta per sorprendere e stupire i turisti, ma anche e soprattutto chi ha la fortuna di abitarci.
 
 
 
 
Fonti:  http://www.astilibri.com
           http://www.google.it
           http://www.ibs.it
           http:www.priuliverlucca.it
 
 
Responsabile della pagina: Rosalda Grosso